Sono ore molto difficili per la sinistra spagnola che nelle ultime elezioni amministrative ha subito uno smacco clamoroso dalla destra. In conseguenza del risultato pessimo delle elezioni, il premier Pedro Sanchez ha deciso di dimettersi dalla carica di primo ministro. Il leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) ha comunicato l’intenzione di dimettersi al capo dello stato iberico, il Re di Spagna Felipe VI, che ha a la accolto la richiesta del politico socialista.
“La cosa migliore è che gli spagnoli possano dire la loro nel definire la direzione politica del Paese“, ha detto il premier in un breve comunicato istituzionale. Da questo momento il Parlamento di Madrid è da considerarsi sciolto, come è da prassi quando il primo ministro spagnolo decide di dare le dimissioni.
La prossima data utile nella quale i cittadini dovranno andare a votare è quella di domenica 23 luglio. La destra di Santiago Abascal e il Partito popolare di Núñez Feijóo sperano ora di replicare l’ottimo risultato delle amministrative anche il prossimo luglio quando dovrà essere rinnovato il Parlamento e deciso il prossimo governo.
Eletto nel giugno 2018, Pedro Sanchez ha vissuto a fasi alterne la sua avventura di primo ministro affrontando una serie di sfide come il rilancio dell’economia spagnola, la gestione dei flussi migratori e la guerra in Ucraina.
