Palermo, minore fatta prostituire da madre e sorella: 6 arresti

Palermo, una minore veniva fatta prostituire: a organizzare gli incontri con i clienti sarebbero state la madre e la sorella.

Una minorenne residente a Partinico (Palermo) sarebbe stata fatta prostituire dalla madre e dalla sorella maggiore. Le due donne avrebbero organizzato gli incontri con i clienti. Sono stati in tutto sei gli arresti per la vicenda tra la provincia di Palermo e Agrigento da parte dei carabinieri della compagnia di Partinico. I soggetti in questione dovranno rispondere di violenza sessuale su minore e di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Palermo, minore fatta prostituire: indagini iniziate nel 2021

Come informa FanPage le indagini sulla triste vicenda sono iniziate nel 2021 e sono andate avanti fino allo scorso febbraio. Secondo quanto accertato da parte degli inquirenti una minore sarebbe stata obbligata a prostituirsi dalla madre e dalla sorella. Sono state alcune intercettazioni telefoniche a testimoniare quanto avvenuto. La minorenne sarebbe stata costretta a consumare rapporti sessuali con uomini molto più grandi.

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Madre e sorella si sarebbero occupate dei clienti da incontrare

Sembra che la madre e la sorella della giovanissima vittima organizzassero gli incontri tra la minore e i clienti. Avrebbero dato vita a un vero e proprio business della prostituzione grazie alla collaborazione di un familiare. Due persone sono state sottoposte a fermo e dovranno rimanere in carcere. Per altri due individui coinvolti nel caso sono stati disposti gli arresti domiciliari.

La ragazzina sarà affidata a una struttura

La ragazzina costretta a prostituirsi dovrebbe essere affidata a una struttura protetta. Le indagini intanto proseguono e nel prossimo futuro dovranno essere resi noti ulteriori retroscena sulla delicata vicenda. Per esempio, bisogna ancora capire da quanto tempo la piccola sarebbe stata costretta a prostituirsi. Secondo le ipotesi degli inquirenti a preparare l’agenda erano la madre e la sorella della ragazzina.

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Il “contributo” dei clienti

Pare inoltre che i clienti con i quali la ragazzina sarebbe stata costretta ad andare davano un loro contributo nell’alimentare il giro di prostituzione e nel fissare appuntamenti con altri interessati. Sembra inoltre che la madre e la sorella della ragazzina trattenessero i proventi dividendoli con l’altro familiare che le appoggiava nel “business”. Al momento però tali affermazioni non sono sicure e necessitano di ulteriori conferme da parte degli investigatori.

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