A Jenin, Cisgiordania, le forze israeliane dell’IDF hanno lasciato il campo profughi dopo giorni di operazioni militari nei quali non sono mancate vittime tra i palestinesi. Una fonte interpellata dalla Tass ha confermato che i militari hanno lasciato il noto campo profughi.
Sono stati giorni carichi di tensione e di violenza. Tel Aviv ha intensificato la propria presenza militare colpendo obiettivi che il ministro della difesa di israele Yoav Gallant ha definito terroristi. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che i militari dell’IDF avrebbero completato l’operazione, aggiungendo che “l’operazione su larga scala a Jenin non è un’attività una tantum”.
Le ostilità tra Israele e diversi gruppi palestinesi sono iniziate nei giorni scorsi per poi intensificarsi nella giornata di lunedì. Non sono ostilità che nascono negli ultimi giorni, ma sono solo la conclusione di un ciclo di violenze cominciato nell’aprile del 2022 quando Israele ha iniziato a condurre diverse operazioni militari di media portata.
Dall’inizio del 2023 almeno 133 palestinesi e 24 israeliani sono morti a seguito degli aspri scontri che spesso vengono condotti dall’esercito israeliano con armi pesanti, bulldozer e mezzi corazzati contro edifici e case.
La Cisgiordania è una delle zone che fanno parte dela regione storica della Palestina e affaccia sulla riva occidentale del Fiume Giordano. È occupato da Israele dal 1967, ossia dalla fine della guerra dei Sei Giorni che Tel Aviv condusse contro Siria, Egitto e Giordania.
