Israele attacca il nord della Striscia di Gaza: 50 morti. Capo intelligence egiziana: “Avevamo avvisato Tel Aviv dieci giorni prima”

Attacco aereo contro un mercato del nord della Striscia di Gaza: 50 morti. Washington Post: "Possibile operazione via terra entro 24/48 ore"

Prosegue l’aspro conflitto tra le forze israeliane e le milizie di Hamas con la Striscia di Gaza protagonista degli assalti e dei raid israeliani. La Striscia di terra sarà colpita da un blocco totale di acque, luce e cibo, ha avvertito senza mezzi termini il ministro della Difesa Yoav Gallant che, dopo un briefing col comando sud di Beer Sheva, ha aggiunto che “Israele sta mettendo sotto assedio Gaza”. Di conseguenza si prospetta una grave crisi umanitaria alla quale va aggiunta una possibile operazione via terra delle forze israeliane, uno scenario contemplato negli Usa e che potrebbe prendere il via nelle prossime 24/48 ore secondo il Washington Post.

Non è un caso che poche ore dopo le parole di Gallant, un mercato ortofrutticolo del campo profughi di Jabalia, a nord della Striscia, è stato colpito dall’aviazione israeliana: si parla di oltre 50 morti e di 120 persone ferite, secondo le stime del ministero della salute palestinese.

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Colonne di carri armati israeliani sarebbero in movimento a pochi passi dal confine con la Striscia controllata da Hamas, un confine sorvegliato da droni e mezzi militari, ha riferito Daniel Hagari, portavoce dell’IDF. Secondo Hagari, in questo momento non ci sarebbero scontri in corso: 15 delle 24 comunità poste al confine con Gaza sarebbero state evacuate. Di tutt’altro avviso è il portavoce di Hamas Abdel-Latif al-Qanouna che all’agenzia di stampa Associated Press ha fatto sapere che altri combattimenti fuori Gaza sono in corso e di aver catturato altri israeliani.

Intanto, continua a tenere banco l’aspetto della falla dell’intelligence militare israeliana, colpita a freddo e in un modo tutt’altro che leggero. Ma secondo molti l’attacco era già in preparazione da giorni se non da mesi. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Ynet citando il capo dell’intelligence egiziana Abbas Kamel.

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Kamel aveva avvisato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dieci giorni prima dell’attacco. Riferendosi alla potenziale operazione da parte di Hamas, poi rivelatasi reale lo scorso sabato 7 ottobre, l’aveva definita” un qualcosa di insolito che stava per avere luogo a Gaza”. Avvertimento scartato a priori da parte di Netanyahu che ha fatto sapere di essersi sentito “inorridito” dalle dichiarazioni del numero uno dell’intelligence egiziana.

Il premer e leader di Likud, come riferiscono fonti egiziane, avrebbe risposto a Kamel dicendogli che le forze israeliane erano impegnate in quel momento in Cisgiordania e non avrebbero avuto tempo a sufficienza per sorvegliare il Sud del Paese. Il primo ministro probabilmente faceva riferimento alle operazioni dell’esercito delle ultime settimane nelle zone occupate della Cisgiordania, a seguito delle quali ci sono stati quattro morti civili tra i palestinesi. L’ufficio del premier israeliano ha definito “bugie” le indiscrezioni rilanciate da Ynet.

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