Ddl Zan, il Vaticano chiede che venga modificato: un caso diplomatico

Ddl Zan, su La7 scoppia una querelle tra Padellaro e Sallusti, il primo: "Quella del Vaticano è sicuramente un'ingerenza".

Il Vaticano ha chiesto che il Ddl Zan venga modificato: scoppia il caso diplomatico tra governo italiano e Santa Sede. Un caso che ha avuto un’assonanza mediatica non indifferente. Nel corso di una recente puntata di Otto e mezzo su La7 c’è stato un botta e risposta tra Antonio Padellaro de Il Fatto Quotidiano e Alessandro Sallusti, direttore di Libero. Il primo ha detto che quella attuata dal Vaticano sarebbe un’ingerenza. Il secondo non è stato d’accordo con quanto affermato dal giornalista, spiegando che secondo lui quella della chiesa non sia stata ingerenza, poiché ci sarebbero alcuni passaggi nel catechismo della chiesa cattolica presumibilmente non compatibili con tale Ddl.

Che cos’è il Concordato tra stato e chiesa

Il Concordato tra stato e chiesa è un documento ufficiale che regola i rapporti tra la chiesa cattolica e lo stato italiano. Come informa Il Post all’interno di un articolo, tale documento venne aggiornato per l’ultima volta nel 1984. Questo concordato era già presente all’interno dei Patti Lateranensi. Essi vennero suggellati l’11 febbraio 1929 tra il cardinale Pietro Gasparri (all’epoca segretario di stato vaticano) e il regime fascista di Benito Mussolini. Prima della firma di tali patti, tra stato e chiesa non vigeva alcun rapporto formale. Infatti, nel periodo precedente il pontefice si considerava un “prigioniero politico” di Casa Savoia, la famiglia reale che dominava l’Italia unita.

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Ddl Zan: l’incontro a Palazzo Borromeo

Due paginate del Corriere della sera, articolo uscito lo scorso 22 giugno, rendono noto un incontro avvenuto lo scorso 17 giugno a Palazzo Borromeo. È stato descritto, in maniera minuziosa, un diplomatico affondo da parte del Vaticano nei confronti gel Governo italiano. Si è parlato addirittura di una crisi del concordato tra stato e chiesa. Oggetto del dibattito è appunto quel tanto controverso Ddl Zan che risulterebbe, ora come ora, un documento controverso, tanto da spingere la Segreteria di Stato della Santa Sede ad agire chiedendo opportune modifiche al provvedimento. La notizia sembrerebbe vera, tanto che rappresentanti del governo italiano e vari esponenti mediatici hanno espresso la loro opinione. Alcuni hanno sposato le “lamentele” della chiesa, altri invece si sono opposti.

Fico: “Il Parlamento è sovrano, non accettiamo ingerenze”

Il presidente della Camera Roberto Fico ha espresso il suo disappunto riguardante le richieste di modifica da parte del Vaticano al Ddl Zan. Lo ha fatto nel corso del suo intervento ad Agorà su Rai 3. Fico ha dichiarato: “Il Parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente quello che vogliono votare. Il Ddl Zan è già passato alla Camera e adesso è in Senato, noi come Parlamento non accettiamo ingerenze. Il Parlamento è sovrano e tale rimane sempre”.

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Alessandro Zan, primo firmatario del ddl, in una recente intervista al Corriere della sera, ha dichiarato che la sua prima reazione alla nota del Vaticano è stata “di incredulità. Perché è la prima volta che il Vaticano pone la questione sul Concordato e lo fa su una legge, non ancora in vigore, approvata solo alla Camera a larga maggioranza. Il Parlamento è sovrano, deve essere libero di discutere, non può subire alcuna ingerenza da uno Stato estero” e ancora: “La  libertà di manifestazione del pensiero, per singoli e associazioni, non è in discussione” specificando che “non è a rischio la libertà di pensiero di nessuna persona, tanto meno dei cattolici”.

Ostellari: “Una legge che ha tre criticità”

Il relatore del Ddl Zan, Andrea Ostellari (Lega) ha dichiarato in un’intervista ad Avvenire che, ora come ora, il ddl abbia bisogno di alcune modifiche. Ostellari ha affermato: “La richiesta di dialogo mia e della Lega è seria, vera e sincera” e ancora: “La legge a nostro avviso ha tre criticità. Le definizioni contenute nell’articolo 1. L’articolo 4, inerente la libertà di espressione. L’articolo 7, che istituisce la Giornata contro l’omofobia e ne prevede l’ingresso nelle scuole di ogni ordine e grado. Lavoriamo su questi tre punti e arriveremo a una buona legge che persegue un fine condiviso da tutti, la lotta senza distinzioni alle discriminazioni e alle violenze legate agli orientamenti sessuali. Siamo in tempo. Se il patto è serio, politico nel senso migliore e più ampio del termine, si può garantire un iter veloce in entrambi i rami del Parlamento”.

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La querelle tra Padellaro e Sallusti

Nel corso di una recente puntata di Otto e mezzo sono intervenuti Antonio Padellaro de Il Fatto Quotidiano e Alessandro Sallusti di Libero. L’argomento, ovviamente, è stato l’intervento del Vaticano sul Ddl Zan e le richieste di modifica per tale provvedimento. Secondo la Segreteria di Stato il ddl, così come ideato, violerebbe “l’accordo di revisione del Concordato”. Padellaro ha dichiarato: “Quella del Vaticano è sicuramente un’ingerenza. Sono sorpreso dal silenzio di Draghi, che credo sia imbarazzato. Ha dichiarato che risponderà in Parlamento, ma, anche se la notizia è di oggi, al governo già sapevano, perché la nota della Segreteria di Stato è del 17 giugno”.

Antonio Padellaro ha proseguito: “Il Vaticano pone una questione entrando a piedi uniti nella politica italiana. Ricordiamo che il ddl Zan, dopo essere stata approvato alla Camera, è all’esame del Senato. E, a questo punto, dopo l’intervento del Vaticano, che fine farà? È chiaro che questo è un impedimento gigantesco. Adesso Salvini è diventato dialogante, ma stanno discutendo sulla base di una proposta di legge della destra, che in qualche modo svuota l’aspetto che riguarda l’istigazione alla violenza, cioè il punto centrale del ddl Zan. C’è un’altra domanda che mi pongo: ma papa Francesco, che non credo sia molto in sintonia con una battaglia un po’ tradizionalista nei confronti di certi valori, come la difesa delle diversità, è d’accordo con la Segreteria di Stato?”.

Salluti: la questione sul catechismo

Di seguito ha preso parola Alessandro Sallusti, che ha dichiarato: “Non credo che questo documento sia stato emanato all’insaputa o addirittura contro la volontà di papa Francesco. Io non penso che quella del Vaticano sia un’ingerenza. Ci sono alcuni passaggi nei testi della Chiesa Cattolica, come nel catechismo, che potrebbero entrare in conflitto con il Ddl Zan. Per esempio, nel catechismo si ritiene che l’omosessualità sia un peccato. Quindi, bisogna ritirare il catechismo oppure arrestare chi sostiene questo. Insomma, è una pratica delicata che non è una ingerenza”.

Antonio Padellaro, in disaccordo con il pensiero di Alessandro Sallusti, ha risposto: “Non è una ingerenza per te, ma per me lo è. Tante volte abbiamo criticato l’Islam che fa coincidere il peccato con la legge. Io trovo paradossale che il Vaticano ponga un problema riguardo al catechismo. Abbiamo anche letto che la Segreteria di Stato contesta il problema delle scuole cattoliche che dovrebbero celebrare la giornata contro l’omofobia. Io trovo lunare che le scuole cattoliche non debbano farlo”. Sallusti ha fatto notare al giornalista del Fatto come la Chiesa “fa la Chiesa” dopotutto. Il giornalista non si è fatto intimidire di certo dall’osservazione dell’ex direttore del Giornale, ribattendo: “C’è anche un altro problema più generico e riguarda la libertà di pensiero, che è poi il vero cuore dell’intervento della Segreteria di Stato. E infatti Salvini festeggia”.

Fedez: “Siamo uno stato laico”

Come riporta FanPage Fedez, che da sempre appoggia i diritti degli omosessuali, ha proposto un video polemico nei confronti della presunta “ingerenza” del Vaticano nei confronti dello stato italiano. Il marito di Chiara Ferragni ha chiesto alla Santa Sede: “Ma non avevamo concordato che ci davate delle tasse arretrate sugli immobili? L’Ue aveva stimato cinque miliardini forse di più… Magari dateci quei soldini, ci servono per fare andare avanti il Paese” e a seguire: “E comunque, siamo uno Stato laico… Un’altra cosa, fatemi capire, voi potete mettere becco sulle leggi italiane però quando in Italia viene “sgamato” uno di quei pretini pedofilini che gli piace toccare i bambini, mi spiegate perché quando succedono cose come queste, il pretino non viene processato dalla giustizia italiana?”. Fedez ha poi salutato con gioia il Ddl Zan, parlando di grande occasione da parte del governo e augurandosi che un giorno venga abolito il “Concordato anacronistico” rivendicando così la “laicità dello Stato”.

Elodie: “Ringrazio i miei genitori che non mi hanno battezzata”

Ci ha dato giù anche la cantante Elodie la quale, riferendosi probabilmente alle richieste da parte del Vaticano riguardo al Ddl Zan, ha utilizzato parole provocatorie nei confronti della chiesa, in una storia pubblicata su Instagram: “Oggi un ringraziamento speciale va ai miei genitori che non mi hanno battezzata, grazie”. Una frase che è riuscita a creare due fazioni sui social. Alcuni l’hanno difesa commentando: “Adoro questa donna”. Altri invece sono andati ferocemente contro le dichiarazioni dell’artista: “Esaltata, ha già rotto la m……”.

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