Black Salvation letto da Ilaria Martorelli

Ciò che rende Black Salvation diverso da un semplice volume in cui si parla di musica e storie di vita dei membri di una determinata band, è la sua componente fantastica, anzi, fantascientifica.

Duke Stratton, frontman e leader dei Black Salvation, si ritrova dopo 35 anni di inattività del suo gruppo, ad andare in giro a suonare per pochi soldi in squallidi locali o in luoghi ameni dove la sua fama, ormai perduta, non lascia ad un briciolo di speranza.

È così che si apre il volume di Black Salvation, che se da un lato riporta in auge la problematica di alcune band metal che non sono riusciti a fare il “grande salto” verso il successo e il dovuto riconoscimento, dall’altro ripiega, con questa storia, su una sorta di rivincita.

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In prefazione e postfazione troviamo due grandi firme, chi ha concepito questo volume è stato molto attento a chiamare a sé non solo appassionati ma veri e propri conoscitori dell’argomento, nonché musicisti: Steve Sylvester, leader del più importante gruppo horrormetal italiano, ovvero i Death SS, e Maurizio “Angus” Bidoli, fondatore dei Fingernails.

Nulla è lasciato al caso.

Ciò che rende Black Salvation diverso da un semplice volume in cui si parla di musica e storie di vita dei membri di una determinata band, è la sua componente fantastica, anzi, fantascientifica.

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Il lettore, da un momento all’altro, si ritrova catapultato su un altro mondo, subito riconoscibile dalle sue fattezze, con una forte ispirazione all’arte di Giger, dove incontrerà prima un alieno assueffatto e dipendente dalla cultura umana, dopo poco ne giungerà un altro che reclamerà, come somma divinità, il suo dominio sulla Terra.

E mentre il primo alieno viene catapultato sulla Terra, incontrando, per puro caso o per fortuna Duke, il secondo darà il via ad una vera e propria apocalisse con la trasformazione degli esseri umani a zombie.

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L’heavy metal riuscirà a salvare l’umanità?

Una storia tutta da scoprire, di importanza fondamentale per riconoscere la necessità di non soffermarsi, nell’ascolto e/o studio della musica, a gruppi più che affermati ma a dare una chance ad una musica creata da quei gruppi che, pur non avendo avuto successo, hanno lasciato il segno con le loro sonorità.

Inoltre, avrete l’opportunità di leggere una storia unica nel suo genere.
Nessun consiglio musicale, solo lasciatevi guidare dalla curiosità.

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