Ancora attacchi contro il campo profughi di Jabalya, diversi paesi arabi condannano Israele

Nuovo attacco contro il campo profughi oggetto ieri di un intenso bombardamento. Centinaia le vittime e i feriti

L’attacco aereo israeliano contro il campo profughi di Jabalya, a nord della Striscia di Gaza, ha suscitato parecchie polemiche persino da parte di chi sostiene Israele. Contro il campo profughi, il più grande degli otto presenti nella Striscia, si è materializzato un attacco senza precedenti che avrebbe provocato centinaia di vittime e feriti, almeno stando a quanto riferiscono testimoni citati da diversi media. Un secondo attacco contro Jabalya sarebbe stato effettuato anche nella giornata di mercoledì: lo riferisce Al Jazeera che parla di un “bombardamento intenso e discriminato

I numeri dei morti e dei feriti, tuttavia, sono ancora poco chiari in quanto l’attacco avrebbe provocato anche un secondo blackout delle comunicazioni nella Striscia, il secondo consecutivo dopo quello dello scorso venerdì. Non è possibile, almeno per il momento, verificare l’esatto numero dei morti e dei feriti.

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Israele ha ritenuto indispensabile l’attacco in quanto riteneva che il campo profughi fosse diventato la sede di uno dei responsabili dei fatti del 7 ottobre. L’IDF ha anche detto che “numerosi terroristi di Hamas sono stati colpiti”. L’esercito israeliano ha riferito inoltre che il duplice raid aereo ha preso di mira e ucciso Ibrahim Biari, descritto come uno dei comandanti di Hamas e responsabile delle incursioni dello scorso 7 ottobre. “C’era un comandante di Hamas molto anziano in quella zona”, ha commentato Richard Hecht, portavoce dell’IDF intervistato dalla CNN. Su quest’ultimo punto Hamas non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione, ma ha riferito che nell’attacco sarebbero morti sette ostaggi civili, inclusi tre titolari di passaporto straniero. Hazem Qassem, un portavoce del gruppo, ha accusato Israele di aver tentato di giustificare quello che ha descritto come un “crimine atroce contro civili, bambini e donne al sicuro nel campo di Jabalya”.

Intanto, arrivano i commenti da parte di diverse istituzioni internazionali sul bombardamento contro il principale campo profughi della Striscia.

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L’Alto rappresentante per gli affari esteri Josep Borrell ha detto di essersi sentito “sconcertato” dal numero di persone uccise durante il raid. Pur sostenendo “il diritto di Israele a difendersi”, Borrel ha detto che deve farlo rispettando il diritto internazionale. Diversi paesi arabi, come ad esempio Arabia Saudita, Yemen, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Giordania, in una nota hanno condannato Israele per il suo attacco. Gli hanno fatto eco anche la Lega Araba e l’Organizzazione per la cooperazione islamica.

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