Gaza, Nazioni Unite: “Due terzi delle strutture sanitarie non funzionano”. Colpito il mercato di Nusseirat: morti e feriti

Bombardamenti israeliani prendono di mira un mercato del Sud di Gaza. Nel frattempo si aggrava il bilancio dei morti palestinesi: 5.791

Il bilancio delle vittime palestinesi causate dai bombardamenti su Gaza aumenta di giorno in giorno. Sono 704 le persone uccise dagli attacchi nelle ultime 24 ore, almeno stando a quanto riferisce il Ministero della salute della Striscia, e si vanno aggiungere alle precedenti vittime portando il bilancio a 5.791. In Cisgiordania, territorio occupato militarmente da Israele, le vittime palestinesi sono 95 e sono dovute perlopiù alle proteste di massa sorte nelle ultime settimane, anche prima del fatidico 7 ottobre, contro la presenza militare di Tel Aviv. Per quanto riguarda invece le vittime israeliane causate da Hamas, il numero è egualmente tragico e preoccupante: 1.405.

Oltre a ciò, le Nazioni Unite hanno fatto sapere che due terzi delle strutture sanitarie presenti a Gaza – almeno 46 su 72 – non funzionano a causa dei continui bombardamenti e della mancanza di carburante che non permette di agli operatori, soprattutto medici e infermieri, di lavorare con sicurezza e quindi di medicare i feriti. Tutto questo malgrado negli ultimi due giorni siano arrivati nella porzione Sud della Striscia decine e decine di camion carichi di cibo e di beni primari, ma non di carburante. Le Nazioni Unite continuano a sottolineare che servirebbero almeno cento camion al giorno per calmierare la crisi sanitaria in atto, una delle più gravi degli ultimi decenni.

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Nel mentre, i bombardamenti contro la Striscia di Gaza continuano imperterriti con l’esercito israeliano che conferma di aver colpito negli ultimi due giorni circa 702 obiettivi di Hamas presenti nella città di Gaza e in altre località limitrofe. A distanza, tra l’altro, di poche ora dalla consegna di due ostaggi, di 79 e 85 anni, ieri recuperate dagli operatori israeliani. Sono finora quattro le persone israeliane, prima prese in ostaggio da Hamas, che sono state liberate. Stando alle loro dichiarazioni, sono rimaste gran parte del loro tempo nei tunnel sotterranei di Gaza (delle vere e proprie infrastrutture) e hanno ricevuto cibo e assistenza prima di essere liberate.

Nei pressi di un campo profughi di Al-Nusseirat, nel settore meridionale della Striscia, una zona che in teoria non dovrebbe essere soggetta ad attacchi aerei, un bombardamento israeliano avrebbe centrato il mercato della città durante gli ultimi attacchi notturni. Si contano morti e di feriti, tra cui bambini. Testimoni e video confermano che i feriti sono stati subito trasportati in uno dei pochi grandi ospedali rimasti nella Striscia, situato nella città di Khani Yunis.

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